La sclerosi multipla (SM) è una malattia neurologica infiammatoria, a decorso cronico, che colpisce molte aree (multipla) del sistema nervoso centrale (SNC), determinando lesioni e cicatrici (sclerosi) all’interno del cervello e/o del midollo spinale. In particolare, viene danneggiata la mielina, ovvero il rivestimento
protettivo delle fibre nervose, la cui integrità favorisce una conduzione molto rapida ed efficiente degli impulsi nervosi.
I sintomi della SM possono essere molto diversi da donna a donna, sia come numero, sia come intensità e decorso.
Nella maggior parte delle persone, la malattia esordisce in modo brusco e improvviso, con una serie di attacchi, chiamati anche ricadute o riacutizzazioni (attacchi, “relapses” o “poussée”), seguiti da un periodo più o meno lungo di remissione, in cui non vi sono manifestazioni apparenti della malattia. I sintomi possono migliorare nell’arco di pochi giorni o settimane, favorendo il pieno o parziale recupero del soggetto.
La gravidanza rappresenta un problema molto sentito dalle donne affette da SM, anche perché la malattia colpisce prevalentemente il sesso femminile (con un rapporto di 1:2 o 1:3 F:M) in età fertile (20-40 anni).
Il pregiudizio che una gravidanza potesse influenzare negativamente il decorso della SM si è a lungo mantenuto in passato. Alle giovani donne veniva drasticamente sconsigliato di avere bambini, soprattutto nel timore di effetti deleteri sulla progressione della malattia. Fortunatamente, i risultati degli studi più recenti hanno consentito di affrontare questo problema con maggiore serenità, caso per caso. Le indagini condotte hanno sufficientemente documentato che:
La decisione di una donna di cercare una gravidanza è una scelta molto complessa, che deve tenere conto di diversi fattori e che è fortemente influenzata dall’attività della malattia e va, quindi, valutata singolarmente.
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