Scegliere di avere un bambino è forse la decisione più impegnativa per una coppia e lo è ancora di più se uno dei due partner, ed in particolare la donna, è affetto da una malattia cronica e imprevedibile come la sclerosi multipla. La gravidanza comporta, infatti, profondi cambiamenti non solo nell’aspetto fisico della donna, ma nella stessa vita di tutti i giorni. È anche vero, però, che la grande gioia e la trepidazione che si provano anche solo all’idea di mettere al mondo un proprio figlio, desiderato e voluto, aiuta a superare passo dopo passo le inevitabili ansie e i disagi legati a un nuovo stile di vita, reso ancora più complesso e difficile dalla SM. In prospettiva di una gravidanza è d’unque importante prepararsi, sia psicologicamente che fisicamente. La decisione di formare una famiglia è strettamente personale e deve essere presa tenendo conto di fattori emotivi, economici e di salute.
Prima di cercare una gravidanza, è importante soprattutto che la donna affetta da SM tenga conto sia della sua condizione attuale, sia della possibilità di sviluppare - in futuro - delle disabilità e dei potenziali effetti che queste potrebbero avere sulla propria capacità di accudire il bambino e di seguirne la crescita fino alla maggiore età. È importante parlarne con il proprio partner ed insieme con il ginecologo e/o il neurologo e/o l’infermiere professionale e/o altri specialisti che lavoreranno in equipe per fornire man mano tutte le informazioni e l’assistenza necessarie durante tutta la gravidanza, il parto e oltre. Una volta tornata a casa, la neomamma avrà bisogno di un supporto continuativo esterno, soprattutto nei 3-6 mesi successivi alla nascita, quando la possibilità di riacutizzazioni della SM è particolarmente alta, ma anche dopo. Per far questo, è necessario pianificare preventivamente l’intervento di familiari (per es. nonne, zie), amiche, babysitter che possano alleggerire il carico di lavoro connesso alla crescita di un neonato.
È una paura legittima e comprensibile, che assale ogni donna che decide di affrontare la maternità, ancora di più se affetta da una malattia cronica e imprevedibile come la SM. Ma qual è la caratteristica principale di una buona mamma? La capacità di dare amore, tanto amore, e di ascolto del proprio bambino che vuole, innanzitutto essere amato. E questo aspetto fortunatamente non viene minimamente intaccato dalla malattia. L’importante è, quindi, pensarci in tempo ed organizzarsi soprattutto da punto di vista pratico, economico e della gestione delle attività quotidiane.
|