Le possibilità di rischio di trasmissione della SM non sono tali da far desistere una coppia all'idea di avere dei bambini...
La domanda se la SM sia una malattia ereditaria è una delle più comuni tra i potenziali futuri genitori. Sotto questo aspetto, è necessario precisare che la sclerosi multipla non è una malattia ereditaria, ovvero, non si trasmette da genitore a figlio secondo il classico modello genetico delle leggi di Mendel. Tuttavia, come tutte le malattie multifattoriali (cioè causate dall'intreccio e dall'influenza di differenti fattori causali), ciò che viene trasmesso è la predisposizione alla malattia. L’ipotesi oggi dominante è che esista una predisposizione genetica a sviluppare la malattia, predisposizione con cui interagiscono fattori esterni, forse virali e/o ambientali, che scatenano l'esordio della malattia.
In altri termini, il rischio di sviluppare la SM, per un figlio che ha un genitore affetto, è del 2-5%. Si tratta di un rischio molto basso, per quanto superiore rispetto a quello della popolazione sana (circa 0.1%), ma occorre tener presente, d'altra parte, che esiste il 95-98% delle possibilità che il figlio sia sano.
La SM non influenza direttamente la fertilità della donna o la capacità di portare a termine una gravidanza. Tuttavia, alcuni farmaci utilizzati per il trattamento della malattia possono influire sul ciclo mestruale; altri sono controindicati in gravidanza. Se state assumendo qualsiasi tipo di farmaco e decidete, insieme al vostro partner, di cercare una gravidanza, il migliore consiglio è quello di aspettare almeno tre mesi dopo avere interrotto il trattamento prima di provare a concepire un bambino e comunque parlatene con il vostro neurologo di fiducia.
Prima di sospendere qualsiasi tipo di terapia è importante parlarne con il proprio medico: in alcuni casi l’interruzione improvvisa può essere pericolosa. Inoltre, il medico vi indicherà eventuali altre prescrizioni non controindicate in gravidanza. Gli steroidi, per esempio, sono considerati relativamente tollerati anche durante una gravidanza normale, mentre l’interferone si è dimostrato in grado di sviluppare malformazioni in modelli animali. Tuttavia, l’esperienza quasi ventennale della terapia interferonica ha messo sempre più in evidenza numerosi casi di gravidanze sane in corso di trattamento.
In caso di gravidanza inaspettata, senza revisione preventiva della terapia in corso, è molto importante rivolgersi subito al proprio specialista che darà tutti i consigli su come proseguire la gravidanza. Recenti revisioni della letteratura scientifica internazionale hanno sottolineato il fatto che il concepimento avvenuto in corso di trattamento autorizza a sospendere il trattamento ma non giustifica di per sé la scelta di una interruzione di gravidanza. Infatti, la casistica internazionale dimostra ampiamente che la sospensione del trattamento, successiva al concepimento, non aumenta i rischi di morte o di malformazioni fetali.
In caso di assunzione di farmaci per altre patologie o disturbi concomitanti, la regola generale è quella di “eccedere nella precauzione”. Tuttavia, sarà lo stesso medico a consigliare un trattamento alternativo in caso l’interruzione della terapia farmacologica determini un rischio troppo serio alla gestante o al feto.
Dopo il parto, tutte le terapie andranno immediatamente ripristinate, sebbene alcune potrebbero non essere indicate per l’allattamento al seno. Infatti, per quel che riguarda la terapia immunomodulatoria, è consigliabile generalmente riprenderla il più presto possibile visto che i primi mesi successivi al parto sono quelli più a rischio di riattivazione della SM. In ogni caso, dovrete rivolgervi ancora una volta al vostro specialista che conosce bene tutta la storia clinica e potrà fornirvi tutti i consigli più appropriati e personalizzati.
La SM non influenza neppure la produzione di spermatozoi, in caso fosse lui ad esserne affetto. Tuttavia, alcuni uomini con SM manifestano problemi di erezione e/o difficoltà di eiaculazione. Inoltre, vi sono alcuni trattamenti farmacologici della SM che possono abbassare la conta spermatica e altri farmaci sintomatici, per esempio gli antidepressivi, che possono influenzare l’eiaculazione. Esistono, comunque, diversi metodi che permettono di raccogliere lo sperma e di utilizzarlo per l’inseminazione. Potete informarvi sulle varie opzioni dal vostro specialista o fare riferimento direttamente ad una clinica specializzata per la procreazione assistita.
Attualmente, non è ancora disponibile una consulenza genetica prenatale specifica sulla sclerosi multipla. I geni strettamente associati all’insorgenza della malattia non sono stati ancora individuati.
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