La donazione del cordone ombelicale
Con tale termine si intende la donazione di sangue di provenienza
dalla placenta o dal cordone (funicolo) ombelicale.
La terapia di molti pazienti affetti da leucemia o da altre malattie
ematologiche, consiste nel trapianto di midollo. Lo scopo di tale trapianto
è quello di infondere cellule chiamate staminali, in grado cioè
di generare nuovi globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Circa
il 40-50%delle persone affette da tali malattie non ha un donatore compatibile
e la loro unica possibilità rimane quella di affidarsi ad adulti
donatori volontari di midollo, tramite apposite banche. Il loro numero
è a tutt'oggi insufficiente rispetto al numero di persone in
attesa di trapianto.
Inoltre tale possibilità impone per il donatore volontario, una
volta individuata la persona malata a lui compatibile, un ricovero ospedaliero
ed una anestesia generale per la raccolta delle cellule da donare.
Il sangue contenuto nella placenta e nel funicolo dei neonati contiene
un'elevata concentrazione di cellule staminali che possono essere utilizzate
per il trapianto di midollo, senza comportare nessun rischio né
per la madre né per il neonato.
Sono state quindi istituite nel mondo vere e proprie banche per la raccolta
del sangue placentare, in modo da garantire alle persone malate maggiori
possibilità di incontrare donatori compatibili. A Milano per
esempio esiste la Milano Cord Blood Bank presso il
Centro Trasfusionale e di Immunologia dei Trapianti dell'Ospedale Maggiore
Policlinico. A livello nazionale esiste l’Associazione
Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale (ADISCO) che da
anni promuove attraverso numerose iniziative la donazione del cordone
ombelico.
Il sangue placentare, normalmente considerato prodotto di scarto, viene
raccolto,dopo la nascita del neonato e la recisione del cordone ombelicale,
da un operatore esperto ed inviato alla banca, dove verranno effettuate
le analisi e dove verrà conservato in attesa di essere utilizzato.
I genitori favorevoli alla donazione dovranno riempire un modulo di
consenso dove, tra le altre informazioni, dovranno dichiarare di non
appartenere a categorie a rischio (omosessuali o bisessuali con più
partners, tossicodipendenti...) perché ciò potrebbe esporre
al rischio di trasmissione di malattie tramite le cellule staminali.
Alla madre, inoltre, verrà effettuato un prelievo venoso per
lo studio della compatibilità (tipizzazione HLA) e per l'esclusione
dell'epatite virale e dell'HIV.
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Nostre
osservazioni
Il trapianto di midollo spesso risulta essere l'unica possibilità
di sopravvivenza per le persone affette da leucemia o da altre malattie
del sangue. Tali malattie coinvolgono a volte bambini che potrebbero
guarire completamente se solo avessero la possibilità di incontrare
un donatore compatibile.
Considerando inoltre la difficoltà a reperire donatori adulti
volontari, anche per l'impegno (ricovero ospedaliero e anestesia generale)
loro richiesto, ci sembra doveroso consigliare a tutti i genitori di
aderire a questa iniziativa che, non comportando alcun disagio, potrà
forse in un futuro non troppo lontano, garantire ad ogni persona malata
una possibilità di guarigione.
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