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Dott.ssa Silvia Scaglioni
Pediatra e ricercatrice presso la Clinica Pediatrica dell’Ospedale San Paolo, Università degli Studi di Milano. |
Quando si può introdurre il latte vaccino nell’alimentazione del bambino?
Il ministero della Salute e l’Organizzazione mondiale della sanità raccomandano di non introdurre il latte vaccino nell’alimentazione del bambino almeno fino al compimento dell’anno di età.
L’OMS definisce l'allattamento al seno esclusivo l'alimentazione ideale nei primi sei mesi di vita; fino all'anno di vita è consigliato il proseguimento dell'allattamento al seno, opportunamente complementato dagli alimenti introdotti con il divezzamento.

Perché i pediatri sconsigliano l’utilizzo del latte vaccino nei primi 12 mesi di vita?
Perché non è adatto ai fabbisogni nutrizionali di un bambino di pochi mesi. Infatti, sebbene rappresenti un alimento importantissimo per adulti e ragazzi, il latte vaccino è nutrizionalmente squilibrato per quelli che sono i bisogni di un lattante: troppe proteine, non adeguata qualità dei lipidi: mancanza di acidi grassi essenziali, poco ferro biodisponibile e poche vitamine, specie la E, la D, la A e la C.
Purtroppo, ancora molti lattanti assumono latte vaccino nel primo anno di vita: 3-4% già al 3° mese, 10% all’età di 5 mesi, per raggiungere il 50% a 10 mesi.

Quali sono gli effetti a breve e lungo termine dell’introduzione precoce di latte vaccino?
La sua introduzione precoce favorisce importanti anomalie: l'anemia da carenza di ferro, responsabile di danni gravi e potenzialmente irreversibili a carico dello sviluppo psico-intellettivo del bambino; un deposito di ferro insufficiente nell'organismo del lattante, con effetti a lungo termine; un'elevata presenza di calcio e fosforo, che inibisce ulteriormente l'assorbimento di ferro.
Come se non bastasse, può causare delle microemorragie a livello gastrointestinale che aumentano il rischio di anemia. È inoltre dimostrato che un eccessivo tenore proteico nella dieta nei primi tre anni di vita può contribuire a predisporre all’obesità in età adulta. Infatti, la composizione del latte vaccino ha un contenuto proteico triplo rispetto a quello del latte umano ed è dimostrato che sono proprio le proteine del latte quelle che maggiormente stimolano la risposta ormonale che porta all’iperplasia del tessuto adiposo e aumenta il rischio di sviluppo di obesità.

a cura di Roberta Camisasca
7 gennaio 2010
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