Passeggiate sicure: le regole d'oro
La primavera è ormai alle porte. Accantonati tutoni e cappottini, è arrivato finalmente il momento di alleggerirsi e godersi un po’ di aria fresca. In realtà, non è necessario aspettare l’arrivo delle belle giornate per dare al vostro piccolo la possibilità di prendersi una boccata d’aria: il neonato può uscire con qualsiasi temperatura e a qualsiasi condizione meteorologica, a patto che sia adeguatamente vestito. Anzi, se i piccoli si abituano a uscire con qualsiasi tempo, è probabile che in futuro reagiscano meglio alle variazioni climatiche. Sole, pioggia, neve o nebbia non sono ostacoli alle passeggiate quotidiane, quando soffia un forte vento, invece, è meglio evitare di uscire: la polvere sollevata, infatti, può provocare irritazioni al bambino e facilitare il diffondersi di infezioni di vario genere.
Per fare bene alla mamma e al bambino, la passeggiata deve essere intesa come un momento rilassante e piacevole, non come un obbligo; non è neppure necessario rispettare tempi precisi, se non quelli dettati dal buon senso: per esempio è naturale scegliere le prime ore del mattino o il tardo pomeriggio nella stagione calda, al contrario le ore centrali della giornata nella stagione fredda.
La passeggiata procura al bambino indiscutibili vantaggi fisici, come una stimolazione dell’appetito e un maggior rilassamento (molti bambini dormono più volentieri durante la passeggiata che a casa), ma anche una grande quantità di nuovi stimoli dovuti a forme, colori, rumori e persone.
Per quanto riguarda la mamma, specialmente nel periodo dopo il parto uscire tutti i giorni può esserle di grande giovamento, sia dal punto di vista fisico che emotivo: le permette di riprendere i rapporti sociali, sbrigare le commissioni, distrarsi dagli impegni della giornata nonché di ritornare in forma, bruciando calorie, migliorando il tono muscolare e favorendo la circolazione sanguigna. Anche l’umore ne risente positivamente.
Ma perché il rito delle passeggiate esplichi appieno i suoi benefici sul bebé, è fondamentale scegliere l’abbigliamento adatto. È un errore credere che un bambino “imbacuccato” sia protetto da raffreddamento o che incorra meno facilmente in infezioni virali. In estate, inoltre, tutine, body pannolino scaldano molto, perciò usate vestitini o camicini larghi, possibilmente di cotone o lino (i materiali sintetici possono provocare allergie), legati solo al collo: i bambini soffrono molto il caldo. Gli indumenti dovranno essere semplici, morbidi e, preferibilmente, di fibre naturali: cotone, lino, canapa, seta, lana.
Quando dalla primavera si passerà all’estate, prima di uscire applicate un velo di crema solare con filtro protettivo su braccia e gambe del piccolo (le scottature non si prendono solo al mare!) e non dimenticate di portare con voi un cappellino leggero, per proteggere la sua testa dal sole, e un biberon d’acqua fresca, per dissetarlo e reidratarlo durante la passeggiata.
Una controindicazione alle passeggiate “cittadine”? Senza dubbio l’inquinamento atmosferico e ambientale. Per arginare questo problema evitate di passeggiare in zone altamente trafficate e con un alto tasso di inquinamento. Scegliete percorsi lontani dal traffico e non affollati: i bambini sono i più esposti ai danni provocati dall’inquinamento ambientale. Non sostate con la carrozzina o il passeggino sul marciapiede in prossimità di un semaforo, dove l’inquinamento da gas di scarico è più elevato.
Per ragioni di sicurezza, quando si attraversa la strada con un passeggino o una carrozzina, è bene che l’adulto scenda per primo dal marciapiede, e solo dopo faccia scendere il mezzo su cui è trasportato il bambino.
A cura di Roberta Camisasca |